giovedì 17 novembre 2011

Il canto del cigno rosso di Federica Ferretti


Federica Ferretti

Il canto del cigno rosso

Rupe Mutevole, 2011


Intervista di Carina Spurio


“Il canto del cigno rosso” è la sua prima opera poetica, contiene 28 liriche: “un inno all’Amore impossibile, ovvero, quello che quotidianamente ci solletica gli occhi ed il cuore.” (dalla premessa) …
Risp: Questo, è un romanzo epistolare, in realtà, in cui un giovane donna si racconta attraverso un diario intimo “speciale” … in cui cioè ognuna di noi può di certo rispecchiarsi, specie nella folle disperazione che si prova ad un certo punto, nello smarrire il contatto vivo, umano, con il destinatario del proprio sentire, il depositario di ciascuna emozione, negativa e positiva al contempo, rigenerante e distuttiva …


Da dove nasce l’idea del titolo?
Risp: Ho una cultura classica a cui mi ispiro sempre nei momenti creativi, in questo caso, però,ho voluto reinterpretare un mito platonico, colorando di Rosso il cigno morente … il suo canto allora, diviene particolarmente armonioso: lancia un grido di speranza, si rialza e guarisce infine le sue ferite, per quanto profonde.



Il delicato color glicine della copertina è lo sfondo in cui si staglia una “Ragazza al piano” da lei realizzata. All’interno dell’intera raccolta poetica si possono ammirare altri suoi lavori che ripropongono l’antico e affascinante legame tra grafica e versi …
Risp: Le immagini hanno il loro peso, rivestono un loro preciso ruolo , hanno infatti tutta la forza di narrare ciò che Elisa non riesce ad esprimere. Sono disegni a matita e/o carboncino,fragili, nonostante la mano di “fissatore” che li dovrebbe fermare per sempre sulla carta … ne consegue l’immediato parallelismo con la gracilità della memoria, dei ricordi … La musicalità della prosa sciolta, completa quello che ho voluto considerare una sorta di contenitore linguistico, dove hanno quindi preso corpo le mie varie propensioni artistiche.



Nelle premessa, lei anticipa le intenzioni di Elisa, una giovane donna che si racconta “dentro una serie di lettere scritte a posteriori e riassapora ciò che è stato e ciò che non potrà più essere” e su questo filo tra prosa e poesia, ci dona le riflessioni di una donna …
Risp: È una donna dall’animo sensibile che è catapultata dentro una serie di eventi forse più grandi di lei … riesce a filtrarli attraverso la scrittura, ogni singola parola è il risultato di un processo metabolico che risulterà la chiave di volta per … rincominciare. Il messaggio è forte e chiaro, un monito a riconquistare fiducia ed autostima, dopo ogni volta, per quanto ci possa sembrare impossibile.



Tra queste pagine la poesia racconto affinché: “trovare la forza per ripartire./ Per quanto tutto possa essere dolorosissimo./Lasciarsi ogni speranza alle spalle,/ ogni sentimento più o meno positivo./ Arrivare.”/… da “Rifare fagotto”…
Risp: Non emerge soltanto una mia vena ottimistica, mi appello ad ognuna di quelle donne che la vita ha voluto sottoporre ad una prova, e bisogna fare i conti con le forze rimaste … Possiamo salvarci semplicemente da sole: l’amore per noi stesse non si acquista al supermarket dietro l’angolo …
Elisa, è ognuna di noi, la proiezione del nostro Ego, un personaggio che può e deve riprendersi la sua consistenza nella vita quotidiana.

Nella (ormai) proclamata crisi del versare resistono i nuovi poeti che attivando il carnale interno fonatorio, diffondono (malgrado tutto) il suono di versi che appartengono ad un’arte spesso associata alla dissoluzione schizofrenica …
Risp: … In effetti, non si può negare che la storia di Elisa viene proclamata tra lucidità e follia … è vero, scrivere, al giorno d’oggi, è un enorme atto di coraggio … descrivere al mondo che si crede ormai disincantato, la bellezza dell’incanto di un sentimento così totalizzante quale quello amoroso, è manifestare agli altri la presa di coscienza che si è ancora vivi … in questo senso, anch’io sono “folle d’amore”… “sono folle, folle, folle d'amore per te . Io gemo di tenerezza perché sono folle, folle, folle perché ti ho perduto” …

Come è iniziata la sua avventura nel mondo della poesia?
Risp: Ho sempre amato scrivere, sin da bambina, sentivo che la scrittura era una delle mie aspirazioni … fino a che, al Liceo, era l’inizio dell’anno scolastico, una giovane supplente mi sgridò per l’eccessiva libertà espressiva … mi disse che, mi avrebbe dovuto imbrigliare … è stato in quel momento che mi sono completamente ribellata alle convenzioni … ed eccomi qua … forse, la dovrei ringraziare.


Cosa ha voluto comunicare ai lettori de “Il canto del cigno rosso”?
Risp:La libertà di espressione … il cigno è rosso perché si è sporcato del suo stesso sangue … eppure, torna a volare, non muore a sua volta …



Quali sono i poeti che ha amato di più?
…G.G. Marquesz, Isabel Allende, Pirandello, il Baricco di Seta, non altro, … e …, naturalmente, Alda.


Cosa legge una poetessa?
Risp:Legge il suo cuore … decodifica quotidianamente le proprie emozioni per rivolgerle al Mondo … legge gli occhi del Mondo, per intercettarne sentimenti e angosce, ma anche la dolcezza della gioia … traducendo il tutto nei suoi versi.


Cosa ne pensa degli e-book e delle vie alternative che sfuggono ai meccanismi complessi dell’editoria?
Risp: è una tecnologia che non mi affascina … penso che sia dispersiva, forse anche inutile … tengo una pila incredibile di libri affianco al letto, ne scelgo ogni sera uno diverso, perché le sue parole mi confortino nel sonno.



Qual è il suo rapporto con Internet …
Risp: Attualmente ricopro il ruolo di direttore editoriale per la Rupe Mutevole Edizioni che ringrazio … tra le mie collane, c’è n’è una intitolata, guarda il caso,ECHI DA INTERNET … ho avuto modo di lasciarmi avvincere da un’esperienza irripetibile, il contatto con migliaia di voci colorate (tra cui echi abruzzesi) che ogni giorno ci lambiscono, è quanto di più gratificante possa accadere … grazie a questo, sono molto cresciuta dal punto di vista emotivo … ho potuto migliorare … e, a mia volta, garantire il massimo del mio supporto ai/lle miei/e autori/trici, che ogni giorno mi propongono le loro idee sempre più esilaranti … in realtà , però il mediun virtuale mi ha concesso di conoscere anche colleghi /e abruzzesi dall’inusuale talento letterario …è nata quindi un’ulteriore collana, Radici, la letteratura Abruzzese… il blog ad essa dedicato ha ricevuto già svariati riconoscimenti … Posso dire con orgoglio che Internet è stato un valido collante soprattutto della nostra meravigliosa cultura regionale … ho sempre creduto molto in quest’idea,… che mi sta premiando … e se vi dicessi che sto cercando nella rete anche fiabe … moderne e metropolitane?


Cosa sono per lei il coraggio e la paura?
Risp: Il coraggio di esistere; la paura di essere, esprimersi per ciò che si è e non ciò che vorrebbero farci apparire … la nostra è la società della fragilità emotiva … ecco, bisogna avere il coraggio ed affrontare la paura di mettersi in gioco.


Una domanda in versi famosi: Il passato e’ un laccio che /stringe la gola alla mia mente/e toglie energie per affrontare il mio presente. / (Alda Merini).
Cos’è per lei il passato?
Risp:…è ciò che siamo stati, e che forse, continueremo ad essere … un filo invisibile che ci lega al futuro in maniera inesorabile … anche in questo caso, bisogna maturare il coraggio di affrontarlo … per riuscire a vivere senza rimpianti.


Teramo. Qual è il suo rapporto con la città che l’ha vista nascere?
Risp:Ci continuo a “vivere”, in un modo o nell’altro … e non posso proprio farne a meno … e Lei mi ricambia … offrendomi sempre un’ ulteriore possibilità un grazie a tutte le istituzioni che mi hanno ospitata sui loro siti, e sedi fisiche, a partire dalla nostra Provincia( Biblioteca M.Delfico e Agenzia Giovani, dove mi hanno presentata rispettivamente la docente universitaria D.ssa F. Ricci e d Il M° S. Melarangelo)…la stessa università, (sono stata ospite di Radio Frequenza, invitata da Monica Ferrante ad inizio Novembre, tenuta di nuovo a battesimo dalla Prof. F.Ricci). Amo molto questa piccola città abruzzese, a cui sento di assomigliare … non solo nell’accento, ma nella cura del proprio mondo affettivo, “noi” teramani non tradiamo facilmente le nostre tradizioni.



Lei è laureata in Discipline Musicali, settore pianoforte e in Scienze Politiche, ha sviluppato studi nelle varie sfere della socialità e ricerche approfondite sulla contaminazione fra il linguaggio musicale, grafico pittorico e ludico-cinematografico …
Risp: Sono infinitamente curiosa … amo spostare i linguaggi di posto … assegnare loro un nuovo ruolo, rivisitando il vecchio … la mia voce è colorata.



“Il canto del cigno rosso” si conclude con la seguente frase tratta dall’omonima lirica da cui prende il nome tutta la raccolta: “Ma è la vita, ciò per cui vivere. Sintetizzando il moto incessante che malgrado tutto si deve compiere …
Risp:Io credo invece che non siamo affatto costretti a vivere .Disponiamo di un libero arbitrio, potremmo quindi far cessare la nostra esistenza in qualsiasi momento … se continuiamo … è perché è la vita stessa ciò per cui vivere … dopo ogni dolore, ogni torpore … non c’è niente di meglio che risvegliarsi alla spontaneità degli accadimenti … costi quel che costi.



A fine intervista dedicherebbe alcuni suoi versi ai nostri lettori?
Risp:
Lasciami sognare
il sapore di un tuo nuovo bacio,
mentre ti ammanto
di capelli d’ebano
il viso ed il petto,
ti guardo negli occhi
per scandagliare
la profondità
del tuo amore,
per me,
angelo senza ali,
mani senza tatto,
corpo senza anima,
fino al tuo prossimo abbraccio.


Federica Ferretti, nasce a Teramo, 34 anni fa: è laureata in Scienze Politiche e Discipline Musicali, ama la contaminazione tra i linguaggi, per scoprire le mille sfaccettature della vita. Direttore Editoriale di Echi da Internet, Fairie, il Mondo dell’Incanto e della nuova collana Radici, la letteratura Abruzzese, presso la medesima Rupe Mutevole, promuove una letteratura del tutto spontanea, viva, dinamica, specchio della cultura multimediale sempre più diffusa, per dare inizio ad una nuova era letteraria che però vuole conservare intatto il suo legame con i propri miti e Radici Culturali.

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