martedì 11 maggio 2010

Danilo Scastiglia, autore teatino si racconta.


Danilo Scastiglia, autore teatino si racconta:

di Carina Spurio



Il tuo primo libro dal titolo“Alchimie” (Edizioni Simple, 2009) è composto da cinque racconti in cui descrivi la quotidianità priva di ipocrisie. Da quale esigenza nasce e qual è l’aspetto piu’interessante del testo?

“Alchimie” è nato dall’esigenza di descrivere situazioni della quotidianità, senza filtri e censure, in maniera asciutta e più veritiera possibile. Molto spesso determinati scrittori cercano di scrivere quello che vorrebbero che i lettori leggessero. Non si mettono in gioco descrivendo anche cose scomode che non condividono. Io ho cercato proprio questo, raccontare situazioni che nella vita di tutti i giorni accadono, in alcuni passi anche forti. Intendo in situazioni erotiche quando si descrive un’approccio tra due esponenti dei due sessi o ciò che alle volte può accadere anche al primo appuntamento. Tutto ciò lo si può condividere o meno. L’obiettivo prioritario è far interrogare chi legge i miei racconti, scuotere le coscienze ed entrare nelle storie. Credo che questo sia riuscito visto i vari attestati che ho avuto il piacere di ricevere.


Hai avuto riconoscimenti al livello nazionale. Il 7 novembre 2009 uno dei racconti inseriti in Alchimie è stato premiato alla “1° Edizione del Concorso Internazionale di Poesia, Prosa ed Arti Figurative” organizzato dall’Associazione No-Profit La Finestra Eterea. Racconta…

Aver partecipato al concorso internazionale organizzato dall’Associazione No-Profit La Finestra Eterea, mi ha permesso di poter far conoscere anche al di fuori dei confini locali i miei scritti. A Cinisello Balsamo (MI), ho intanto avuto l’occasione di conoscere tante altre persone motivate, che consumano con passione e amore quello che fanno, che scrivano poesia, prosa o che trattino la pittura o la scultura. Tutte persone che commentano la realtà o i sogni in modo genuino e competente. Da Trapani al Brennero. Essere stato uno tra i premiati e rappresentare Chieti e l’Abruzzo mi ha riempito di orgoglio. Ti cito le motivazioni per cui hanno premiato il racconto “I fantastici quattro”.
“ L’autore descrive come scorre la vita quotidiana dei nostri giorni dove incomprensioni, speranze, innamoramenti si consumano e quando sembrano esaurirsi si ripropongono di nuovo. E fortunatamente alla fine non tutto ritorna noiosamente da capo ma qualcosa di positivo germoglia e vive…”

Per te scrivere è una passione o qualcosa da cui non puoi prescindere?

E’ stato un sogno che cullavo da tanti anni, diciamo una passione che molte volte è stata repressa o tenuta nel cassetto. Poi non ce l’ho fatta più ed ho deciso di riaprire quella passione che non è mai sopita. E devo dire che visti i buoni risultati devono essere fiero di me stesso. Lo scrivere alle volte ti fa da terapia, ti permette di esprimere concetti o modi di vedere la vita che molto spesso determinate persone non hanno desiderio ma soprattutto fegato di stare ad ascoltare…

Credi che il mondo dell’editoria sia aperto a nuovi talenti?

Mi fai una domanda che mi sta particolarmente a cuore. Molti non sanno che per i nuovi talenti o scrittori emergenti la strada è ardua e totalmente in salita. Molti non sanno che quasi la totalità delle case editrici, una volta che hanno letto i manoscritti e che danno parere favorevole alla pubblicazione ti chiedono poi dei compensi anche molto onerosi. Non ritengo che se si ha la stoffa per scrivere bisogna al tempo stesso pagare un compenso che il più delle volte stronca la voglia di scrivere di tanti nuovi talenti. Come ben sai anche io mi sono trovato ad un bivio ed ho deciso di intraprendere la strada più ardua, difficile ma che mi sta dando innumerevoli soddisfazioni. Infatti, mi sono autofinanziato e mi autodistribuisco in proprio “Alchimie”. E considerando che il libro è possibile acquistarlo tramite il sottoscritto ed in un’unica libreria, aver raggiunto quasi 250 copie vendute ha dell’incredibile. Ci tengo a sottolineare anche che per mia scelta il libro lo vendo a 9 euro perché reputo che la lettura, di qualsiasi genere si tratti non debba avere costi insostenibili per chi divora libri.

Quali sono i tuoi generi letterari preferiti, quelli che senti piu’ vicini al tuo modo di essere?

Diciamo che adorando la narrativa, leggo diversi autori, posso citarti Coelho, Brizzi, Irvin Welsh, Fabio Volo, adoro Nick Hornby, Bukowsky oppure Zàfon o Sheakspeare… Ce ne sarebbero altri ma mi fermo qui.

Stai lavorando ad un nuovo romanzo?

Da poco ho terminato di tradurre “Alchimie” in spagnolo, perché credo che la lingua iberica sia molto più idonea ad accogliere il mio libro, vedremo. Al mio nuovo romanzo, mancano pochi dettagli, non tarderà ad arrivare J

Che rapporto hai con Chieti la città in cui risiedi?

Come credo tutti gli scrittori che non risiedono in una grossa città metropolitana. Ho avuto modo di sentirne la mancanza e di assaporarne tutti i pregi solo quando l’ho dovuta abbandonare per ben cinque anni per un lavoro in Piemonte. Tra pregi e difetti non cambierei mai Chieti con un’altra città. Chieti mi ha permesso di vivere e fruire di quella cultura e quella storia intrinseca di fascino che emana passeggiando per le vie storiche o ascoltando il misere il venerdì santo ad esempio….


Un sogno….

Riuscire ad avere un seguito più ampio grazie a ciò che scrivo, senza dover barattare nulla che coerentemente difendo…

Una dedica…

La dedica, forse a me stesso. Tantissimi non avrebbero mai creduto in ciò che sono riuscito a fare, ma diciamo che la dedica può andare anche a chi mi ha dato fiducia e sostegno e me ne darà ancora…

Un ringraziamento…

Indubbiamente a te Carina, che ti reputo prima di tutto una cara amica e poi una collega. E tu sai il perché. Ringrazio anche tutti coloro che hanno avuto l’occasione di leggere “Alchimie” e che attraverso il “passa parola” hanno fatto si che i miei racconti avessero l’opportunità di essere letti non solo a Chieti. Da Torino ad Ancona, da Verona a Como... Grazie a tutti ancora. Sostenete i nuovi talenti che non si vogliono arrendere a certe regole…

Silenzi di Pietra Sergio Scacchia di Carina Spurio

Martedì 11 maggio 2010 Ora: 18.00 - 20.00
Luogo: Gazebo del Grand'Italia - piazza Martiri a Teramo

"Silenzi di pietra" è un libro concepito con felicità, con freschezza, con la purezza e il respiro dell'aria aperta.Un viaggio che l'autore compie nella parte più recondita del centro Italia, nei monti della Laga e i Sibillini, tra paesi abbandonati, memorie di pastori e carbonai, storie e leggende, tradizioni e curiosità. Sullo sfondo una natura incredibilmente bella che riserva sorprese, genera avventura, in un mondo dietro casa imprevedibile, assolutamente remoto, tutto da raccontare.


Una certosina, attenta e appassionata opera di Sergio Scacchia, escursionista e viaggiatore, pronto a fermarsi attratto da ogni possibile richiamo dato dalla montagna e dai suoi abitanti. Zone percorse in lungo e largo, nelle varie stagioni, dall’alba al tramonto, inseguendo storie, racconti e leggende, recuperando testimonianze preziosissime degli ultimi “personaggi” sopravvissuti e ancora tenacemente abbarbicati in queste lande sempre più deserte. Un documento che si srotola nelle varie località, intrecciato con i ricordi delle persone incontrate e con suggestioni evocate, a volte impalpabili, altre evidenti e nette.
Si tratta di un miscuglio a tratti esplosivo, tra conoscenza e esperienza in ambiente, sui sentieri della montagna, da paese a paese. Dalle pagine trasudano importanza e radici di un’agognata “cultura della montagna”, di una rivisitata occasione per “cittadini” di riappropriarsi di segni e valori prossimi, prima della loro definitiva scomparsa, prima che immobilismo e tecnologia acciambellino tutto in spazi virtuali.
Sergio Scacchia ci provoca e ci invita a diventare “viaggiatori” e ci indica che tutto il percorso è la meta. Ogni passaggio dei racconti è fonte di inspirazione per una descrizione, un’osservazione, un aspetto naturalistico, un manufatto e tanto altro ancora. Impariamo così a scoprire quanto è accaduto nelle tre regioni dei Monti della Laga: Abruzzo, Lazio e Marche e si accende la voglia di partecipare e condividere, decisi a ripercorrere alcuni avvenimenti.
Ci attendono torrenti e cascate tra le più belle dell’Appennino che nei rigidi inverni si trasformano in palestre ideali per le arrampicate su ghiaccio. I piccoli borghi costellano la montagna, pochi gli abitanti tanta la ricchezza di storia e natura, tra boschi nei quali sono presenti anche l’abete bianco e rare orchidee. In quota anche l’eccezionale lago di Campotosto. Versanti diversi con il più ripido e sgarupato quello laziale, aspro e selvaggio quello marchigiano, ondulato e accattivante quello abruzzese.
Luoghi da esplorare a piedi, lungo i sentieri, accompagnati dal Club Alpino Italiano, interessato descriverli e segnarli, recuperando le antiche vie di comunicazione
Filippo Di Donato Cai Abruzzo
rappresentante Cai nella FederParchi

www.caiabruzzo.it www.caicastelli.it