sabato 28 febbraio 2015

"Guardami negli occhi" di Annarita Altieri

Punto di partenza.

Non è la parola
che domina il segno
nel sentiero di china
che segue l’ovale di donna.
Non è la linea sapiente
che esige cautela
e posa il colore dell’alba
sulle palpebre tue.
Il centro della meraviglia di te
che guardi senza fare rumore,
è un tratto scuro da cui
nasci -donna di poche parole-
che urlano con violenza
nel silenzio appoggiato
sulle tue labbra.
Lo specchio dell’anima
non abbassa gli occhi,
riflette emozioni e paure,
mentre cattura altri sguardi
prigionieri del suo eterno fissare.
Carina Spurio

Quadro di : Annarita Altieri.
Titolo: "Guardami negli occhi."
Tecnica: China su carta, matita, smalti per unghie. Misure: 33 x 24 cm.




mercoledì 25 febbraio 2015

"Il Pavone" di Annarita Altieri


Oltre le cose

Finiscono nei tormenti
le cose sbagliate,
lacerano il tempo per giorni interi,
alcune volte, per anni.

Oltre le cose
ci sono le proiezioni di una vita
annodata nei pensieri
che turbano lo sguardo.

Il tuo volto intatto tace,
non ha voce per lodare
l’anarchia del movimento
che ti inventa donna silenziosa.

Il tratto ritrova il cammino
sulle tue labbra sensuali:
la pista falsa sopra la punta del mento
che tra queste rime mi ferma il fiato.
Carina Spurio



Quadro di: Annarita Altieri.

Titolo: "Il Pavone".

Tecnica: China su carta, smalti per unghie.

Misure: 45 x 33 cm.



lunedì 9 febbraio 2015

Intervista di Carina Spurio a Giulio Marchetti, autore della raccolta poetica “Apologia del sublime”

Intervista di Carina Spurio a Giulio Marchetti, autore della raccolta poetica “Apologia del sublime”
ott 8, 2014
Giulio Marchetti è nato a Roma nel 1982. Il suo libro d’esordio s’intitola “Il sogno della vita” (Novi Ligure, 2008. Finalista del Premio “Carver” e segnalato con menzione speciale al premio “Laurentum”. Nelle sue poesie parla d’amore, di natura, di sogno, servendosi di versi puliti, realisti, privi di illusioni.
Eppure quello che ancora ci attende è l’attesa./Qui e ora./ Non si ammettono ipotesi terze:/ L’amore ci appartiene o ci abita./ (p.83).” Possiamo scorgere in queste semplici parole la violenza inevitabile a cui espone l’amore. Nelle mani di Eros non ci sono punti di uscita, il turbamento e il desiderio che nascono dalla vista dell’altro ci raccontano di quanto sia urgente la necessità di fondersi nel rapimento amoroso. Dopo la folgorazione, il linguaggio che resta è quello della poesia, intrisa dei suoi incomprensibili poteri alchemici che riesce a comunicare tutto quello che altrimenti resterebbe celato.
Abbiamo incontrato Giulio Marchetti per una chiacchierata sulla sua vita e sulla sua passione letteraria. Buona lettura!

C.S.: Da nove nasce l’idea di pubblicare la sua “Apologia del Sublime”che racchiude poesie scritte tra il 2008 e il 2014 appartenenti a quattro precedenti raccolte: “Il sogno della vita”, (Novi Ligure, 2008) “Energia del vuoto”, 2012 (puntoacapo) “La notte oscura” (ibidem), “Cieli immensi” che ha vinto il Premio “Laurentum” 20122, sezione sms?
Giulio Marchetti: Ho contattato Puntoacapo, il mio editore di riferimento negli ultimi anni, con l’idea di pubblicare “Disastri, la mia ipotetica quarta raccolta. L’editore mi ha proposto d’incontro una secca idea alternativa: riunire le mie pubblicazioni precedenti e la raccolta ancora inedita in un unico libro. Una sfida. Mi sono guardato dentro e ho trovato un vecchio titolo che avevo lasciato a sbattere contro i pensieri in attesa di un giorno importante. Apologia del sublime.

C.S.: L’amore appartiene alla sfera dell’indicibile per sua natura, come accede spesso a tutto ciò che si associa alla dimensione più segreta e profonda dell’essere. Dare forma all’amore attraverso la poesia sembra un atto scontato quanto folle. L’amore con il suo mistero, ci pone da sempre di fronte a qualcosa di incomprensibile che allo stesso tempo vorremmo comprendere. Come afferma Kierkegaard ( 1843 a, p.99): L’amore ha molti misteri, e questo primo invaghimento è anch’esso un mistero, e non il più piccolo”…
Giulio Marchetti: Non saprei in questo momento aggiungere un pensiero degno di essere aggiunto a questa affermazione di Kierkegaard.

C.S.: Ci racconti com’ è avvenuto il suo incontro con la poesia?
Giulio Marchetti: L’incontro è stato banale. La folgorazione invece è avvenuta quando ho avuto tra le mani due raccolte di Francesco Gazzè (“Frammento e fragile” e “Scorribande lineari”), noto ai più per la felice collaborazione artistica con il fratello Max.

C.S.: Tra prosa e poesia quali sono i suoi autori preferiti?
Giulio Marchetti: Nomi sparsi in ordine sparso. Per la narrativa Irvine Welsh, Philip Roth, il maestro King. Una menzione anche per Clive Barker, autore di “The thief of always”, uno dei libri a me più cari. Per l’Italia, Gianluca Morozzi. Per la poesia, tra i riferimenti assoluti, Eugenio Montale, Andrea Zanzotto, Mario Luzi. Fuori dai confini, Stephane Mallarmè. Tra le voci femminili, Liliana Zinetti. Tra i meno noti, Vincenzo Crapio.

C.S.: L’ultimo libro che ha letto?
Giulio Marchetti: Sto leggendo “Destinazione stelle” di Alfred Bester. Romanzo noto anche con il titolo “La tigre della notte”.

C.S.: Cosa le manca?
Giulio Marchetti: La poesia (è un po’ che non la frequento).

C.S.: La sua citazione preferita?
Giulio Marchetti: Sono tuttora indeciso tra queste due:
“L’uomo è il più intelligente degli animali perché ha le mani”. (Anassagora)
“L’uomo ha le mani perché è il più intelligente degli animali”.
(Aristotele)

C.S.: È riservato o socievole?
Giulio Marchetti: Riservato che usa i social.

C.S.: Il suo luogo preferito?
Giulio Marchetti: L’antimateria (per vedere il non aspetto delle cose).

C.S.: Per caso ha un cassetto con un sogno?
Giulio Marchetti: “Il sogno della vita”, la mia prima raccolta.

C.S.: Mentre la leggevo mi sono fermata qui: “[...] Non è la somma degli istanti/ che illumina il giorno/ ma l’eterna sequenza/ di abitudini ostili./ Così la presenza diventa/ un abuso tragico di spazio,/ la carezza del vento un assedio,/ la trasparenza dell’acqua un inganno/ e si finisce per sperare/ che la promessa dell’alba/ non venga mantenuta./[...]”
Giulio Marchetti: Pensieri tremendi…

C.S.: Cosa sta scrivendo in questo periodo?
Giulio Marchetti: Niente. Questo periodo ha l’aspetto di una lunga pausa (spero non definitiva).

C.S.: Nasce a Roma, qual è il suo rapporto con la sua città?
Giulio Marchetti: Eterno. Mi piacerebbe un giorno cantare, per essere contestualizzato nella “scuola romana”.
Fonte: http://oubliettemagazine.com/2014/10/08/intervista-di-carina-spurio-a-giulio-marchetti-autore-della-raccolta-poetica-apologia-del-sublime/