lunedì 6 febbraio 2012

Fabio Petrella "Cronache di un cittadino qualunque" Evoè Edizioni, 2011


Cronache di un cittadino qualunque


Evoè Edizioni, 2011


intervista di Carina Spurio


“Cronache di un cittadino qualunque” è la sua prima opera in cui descrive il Cittadino: un personaggio anonimo, ingenuo e sprovveduto, alle prese con alienanti riti quotidiani. ..

Proprio così. Un cittadino qualunque, appunto, che inquadrato come un automa (ma con sentimenti ovviamente umani) nel rigido sistema della società contemporanea la subisce senza via di fuga che non sia l’estremo atto (anche di protesta) del suicidio. Un personaggio senza tanti grilli per la testa, semplice e destinato a un tragico destino quotidiano, ma immortale. L’immortalità è l’unico barlume accecante di speranza per il Cittadino che, a ben vedere, è l’ultimo degli eroi, un moderno paladino di Carlo Magno che lotta contro i soprusi e alla fine, con grande dignità, inevitabilmente perisce. Ma rinasce sempre, come il sole dopo una notte di tempesta.


Com’è nata questa raccolta di 31 microstorie e qual è stata l’idea che ha dato il via al libro?

Dal nulla e, come per ogni cosa, quasi per caso. In origine il libro doveva essere una raccolta di articoli satirici sulla società moderna analizzata e giudicata dal mio punto di vista, ma poi una volta iniziata la stesura si è via via delineata la figura del buon Cittadino che, ispirata a più illustri personaggi di fantasia (penso a Fantozzi ma anche a Homer Simpson), riesce a imporsi nell’immaginario e nella realtà di tutti noi perché è facile identificarsi in lui, con tutti i suoi pregi, manie e difetti.


Ci può illustrare la copertina del libro?

Al centro della copertina, semplice ed essenziale, tratteggiata di nero su sfondo bianco, è raffigurata una carta da gioco, un tarocco per l’esattezza, che ha come soggetto il Cittadino in una posa interrogativa e perplessa, come se stesse domandando informazioni a qualche funzionario seccato dalle sue richieste. Un occhio attento si accorgerà che sopra la carta è stampato il numero romano LXXIX (79). Non è un dettaglio lasciato al caso. I tarocchi, infatti, secondo tradizione sono formati da 78 carte e quella del Cittadino si vuole aggiungere, quasi per dispetto (o forse anche di diritto), a una collezione già stravagante e misteriosa.


… il suo Cittadino anonimo, resiste stoicamente ad “un’aspra metà” e fugge dalle “arpie che lo guardano con malcelato compatimento”. La sua penna, pulita e affilata, descrive una figura femminile tradizionalista e tiranna …

Ma non solo la moglie, anche i figli ad esempio si comportano in egual modo. Tutta la società è tirannica con il Cittadino e la famiglia, essendone il nucleo principale, ne rispecchia le leggi e i comportamenti. La conflittualità con il gentil sesso è solo uno dei fronti su cui combatte il Cittadino, che da uomo sposato ama e odia la consorte. Non c’è una “discriminazione” premeditata contro le donne, anche se nei racconti sono spesso ostili al protagonista.


Nel suo libro, le dinamiche familiari si intrecciano a quelle sociali:“In ufficio parte la raccolta fondi, una questua che dovrebbe servire per aiutare i bambini poveri del terzo mondo. Il Cittadino, dopo le spese folli della moglie, rientra di diritto tra essi, ma non può dirlo, che figura farebbe?” da “Il sabato sera alla discoteca”. Sembra un po’ il timore del Cittadino medio della nostra Italia, non ancora nel terzo mondo ma in caduta libera …

Sì, in questo senso è molto attuale. Ma è anche un timore di apparire inadeguato allo stile di vita imposto da media e da modelli sbagliati. In questo mi ha “ispirato”, se così possiamo dire, l’ambiente che vivo ogni giorno: la nostra cara Teramo che dal provincialismo proprio non vuole (o non può?) uscire.


Il suo goffo Cittadino senza nome, ipotetico rappresentante di ogni città “contento come un bambino il giorno di Natale”, realizza il suo sogno nel cassetto: “andrà all’Isola dei Famosi” … scappatoia dell’uomo inetto che si rifugia nel miraggio della fama?

Esattamente. Il suo sogno è di essere protagonista del mondo magico oltre lo schermo, come se la notorietà fosse l’unica cura per la sua mediocre ma eroica quotidianità. Ma alla fine anche lui capirà che la fama è passeggera.


Quando ha capito che la scrittura avrebbe fatto parte della sua vita?

Difficile rispondere. Già al liceo sentivo il bisogno di comunicare qualcosa, ma probabilmente ancora non l’ho capito del tutto. E forse è meglio così.


Scrive di getto o asseconda delle pause?

Di getto, perché a lungo andare finisco per stufarmi. Più che altro dipendo da umori e sensazioni spesso fulminanti.


… su carta o al computer?

Uso il computer. Dita come penne per scrivere su fogli che non assorbono l’inchiostro.


Quali sono stati gli autori che l’hanno influenzata - ispirata?

Per il piglio umoristico di “Cronache di un cittadino qualunque” ho subito l’influenza degli scritti di Paolo Villaggio con il suo Fantozzi, e penso che la cosa sia abbastanza evidente. La cornice bizzarra dei racconti, invece, è dovuta alle storie fantastiche di cui sono ghiotto. Anche se probabilmente c’entra poco o nulla con questo libro, il mio autore preferito è Dino Buzzati.


Nella quarta di copertina si legge che oltre la scrittura è un appassionato di montagna, calcio e sport…

Amo la montagna per le sue guglie e i suoi spigoli inaccessibili, per la solitudine, i silenzi e il senso di tranquillità che mi trasmette. Inoltre, da parte di madre sono originario di Poggio Umbricchio, piccola frazione del comune di Crognaleto, mio personale rifugio e castello inviolabile. Peccato che la politica abbia abbandonato a se stessa la nostra montagna. Sono sempre più numerosi i paesi, custodi di tradizioni secolari, che si spopolano e finiscono per aleggiare lugubri sulle rupi come fantasmi di pietra. Sono molto legato al paese e alla sua gente (esiliata nelle città di tutta Italia) e per questo combatto affinché non venga del tutto dimenticato. A suffragio di ciò, e per unire le mie più forti passioni, con l’appoggio della Pro Loco e dei suoi inossidabili rappresentanti abbiamo dato vita all’ASD Poggio Umbricchio, squadra di calcio che gioca il ruolo di un vero e proprio miracolo sportivo e sociale. Grazie alla disponibilità del sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo, e quando il tempo lo permette, giochiamo le gare casalinghe a Nerito, ma il nostro sogno è di ripristinare l’impianto sportivo del nostro paese, il primo che venne realizzato nel circondario e in disuso da troppi anni.


Le capita mai di litigare con se stesso?

Spesso, forse anche troppo. È un conflitto che mi porta ad essere molto severo con me stesso, e che non vede e non vedrà mai un momento di stallo definitivo, se non per temporanei e passeggeri momenti di mitezza.


Qual è il suo rapporto con Internet …

Direi morboso, ma forse suonerebbe eccessivo. Internet è un mezzo di cui non posso più a fare a meno. Vuoi per l’informazione, per la comunicazione e anche e soprattutto per lo svago.


La prima cosa che pensa quando si sveglia?

Che dovrei lavorare. Ma nell’Italia di oggi è un diritto che, senza fare dell’inutile retorica, non viene riconosciuto ai giovani. Ed è gravissimo.


Lei è timido o estroverso?

Timido per natura, ma non ho nessuna difficoltà a integrarmi o rapportarmi con le persone. Anzi, a dir la verità, spesso finiscono io per coinvolgere gli altri.


… nel prossimo futuro del Cittadino Fabio Petrella arriverà un prossimo libro?

Altro materiale e idee ci sono. Ora devo battere il ferro finché è caldo con “Cronache di un cittadino qualunque”, poi si vedrà. Non nego che mi piacerebbe.


Un ringraziamento …

Pratico e diretto: alla Evoé che ha creduto in me e a chi mi sostiene e mi dà coraggio.


Teramo. Qual è il suo rapporto con la città che l’ha vista nascere?

Un rapporto pacifico e senza pretese. Ma preferisco il mio Poggio.


Fabio Petrella è nato a Teramo, dove vive, nel 1987. Si è diplomato presso il Liceo Classico Melchiorre Delfico" e attualmente orbita nel mondo dell’informazione collaborando con la testata giornalistica locale L’altra Parola e con SpazioRock, periodico telematico di successo che si occupa di musica. E’ un appassionato di montagna e di calcio, sport che pratica a livello amatoriale.