mercoledì 28 aprile 2010

Riccardo Raimondo - Intervista 2010 di Carina Spurio


Riccardo Raimondo - Intervista 2010 di Carina Spurio

Hanno detto di lui:
«[...] oscilla tra prosa poetica e verso. Pratica la prima con ritmi incalzanti, cercando di assecondare l'ansia del sentimento».Maurizio Cucchi (LASTAMPA 19/03/2010)
Riccardo Raimondo è nato a Siracusa nel 1987. Studia Lettere Moderne a Catania. Collabora con le seguenti riviste: Potpourri e Tribeart. Ha collaborato anche a progetti d'arte visiva con la fotografa Jessica Hauf (atelierhauf.com). Ha scritto testi per alcune canzoni tra cui Tre sul rouge con Adriana Spuria (myspace.com/adrianaspuria). Ha pubblicato nelle antologie: Il Potere dei Coriandoli a cura di Antonino Di Giovanni, Giovanni Caviezel e Chiara Tinnirello, A&B 2009,In Albergo, Perrone Lab 2010. Cose a parole II ed., Perrone Lab 2010. Nel 2009 pubblica la sua prima raccolta di versi dal titolo Lo Sfasciacarrozze, A&B.

Chi è Riccardo Raimondo?
Bella domanda. Chi sono? Sono io?Mammifedo bidepe, anima in viaggio (?).
Cosa comunichi con la tua poesia? Come definiresti la tua poetica?
Mi chiedono di parlare della mia poesia? Per quanto ne so io la poesia è sempre un atto anarchico, c’è sempre un margine di ribellione in chi compone versi. Perché il verso è qualcosa che sconquassa il linguaggio e lo costringe ad arrivare al limite della sua funzione. Bisogna sfasciarlo dunque questo linguaggio, per farlo poi brillare di nuova vita.Dal comunicare al supercomunicare.
Scrivi di getto o assecondi delle pause?
Cerco di trovare il giusto equilibrio tra geometria e passione
Attualmente quali sono gli autori che trovi interessanti ?
Trovo interessante Maurizio Cucchi o Andrea ZanzottoQuale è il tuo rapporto con la tradizione, con gli autori del passato?L'evoluzione è dimenticare la storia a memoria...Quali le letture che ti hanno in qualche modo “formato”?Non mi sono mai formato. Cerco ancora la mia forma, e forse in fondo non voglio trovarla. Non la troverò mai. Ciò che mi sento di dire però è che non amo il feticismo di certi poeti che leggono solo libri di poesia. Sembrano drogati. Un “poeta” dovrebbe dedicarsi a leggere di tutto (filosofia, fumetti, etologia, botanica, critica letteraria, riviste glamour): il mondo intorno a noi è spaziosissimo e contiene estremissime estremità.Mi piace spaziare.
Internet è la distruzione oppure è la rinascita della poesia?Internet è solo un mezzo. La risposta sta negli uomini che lo usano.

Internet è solo un mezzo. La risposta sta negli uomini che lo usano.
In che modo arrivi alla tua prima pubblicazione?
Racconta…
Su facebook ho spammato alcune poesie all'editore Mauro Bonanno che non ha potuto fare a meno di leggerle.
Lo Sfasciacarrozze la tua prima raccolta di versi quale messaggio contiene?
Mi piace pensarla come un'opera giovanile. Volevo che la ricerca del mio linguaggio passasse attraverso uno sfascio. Mi sono divertito. Mi sono sentito vivo. La mia curiosità si è accesa solo sulle macerie del senso, tra i rottami della forma.
Un tuo sogno?
Riuscire a vivere solo vendendo libri di poesia.
A chi dedichi la tua creatività?
A volte alla mia compagna, a volte a un amico, a volte al cielo, a mia madre, a mia sorella, a un sasso, a una nuvola. A volte la dedico a me stesso. Ma nella maggior parte dei casi non ci sono dediche: è solo la parola che mi attraversa.
In futuro nel tuo cassetto cosa c’è…
Una nuova raccolta di versi.

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