sabato 11 luglio 2009

Teramo. Il mensile della città.Giugno 2009

CARINA SPURIO, NUOVO TALENTO DELLA SCRITTURA
La poesia intesa come fluire dell’anima e folgorazione dei sensi
di Lucia Mosca

Carina Spurio, talento della scrittura. Nata a Teramo, si è diplomata all’Istituto Magistrale Giannina Milli di Teramo. Ha pubblicato varie raccolte poetiche: “Il sapore dell’estasi” (Kimerik, 2005), “Il sapore dell’estasi”, in riedizione aggiornata (Kimerik, 2006), “Lacca di garanza” (Il filo, 2007), “Tra Morfeo e vecchi miti” (Nicola Calabria Editore, 2008), “Narciso” (Evoè, 2009). Trenta le antologie poetiche che in tutto contengono sue opere. Di recente ha redatto la premessa di “Silenziosi frutti” di Stefania Pierini, edito dall’Accademia della Fonte meravigliosa. Collabora con diversi mensili: Hermes, Domus, Eidos, Notizie Donna, L’unico; Il ReteGiornale. Affascinata dal mondo della scrittura, Carina dichiara di aver sempre “amato spiare la penna muoversi nel bianco tra un tratto continuo e uno spezzato. Nello stesso bianco, senza più spazio, vedere riempirsi quel vuoto”. Folgorata da Il piccolo principe di Antoine de Saint_Exupéry; libro “divenuto ormai senza tempo e senza età tra il senso della vita, l’amore e l’amicizia”, ha poi proseguito nella propria crescita con Un Uomo di Oriana Fallaci nel periodo dell’adolescenza. Porta sempre con sé Il Codice dell’anima di James Hillman. Dice di amare Teramo, “con tutti i suoi limiti di città di provincia anche quando diffida dei nuovi talenti e come una donna frigida non sente il piacere”. Narciso è un’antologia poetica che contiene liriche autobiografiche selezionate dai quattro libri di versi pubblicati nel triennio 2005-2008. Sei liriche sono inedite e tra queste si trova appunto la poesia “Narciso” dalla quale prende il nome la raccolta. Si tratta del quinto testo poetico edito in cui si capta la folgorazione di Carina per la poesia. “Narciso - spiega Carina - si specchia da secoli nel mito e nella sua immagine, tra limpide acque e silenziose nostalgie, rapito dal suo mistero; proprio come ho fatto io stessa cercando all’interno della mia produzione poetica la mia essenza. Di conseguenza l’immagine di copertina realizzata da Giampiero Pierini, acquerellista romano è un ritratto, il mio”. La sua scrittura è rivolta ad un pubblico “sveglio che comprenda i dolori che restano ignoti al mondo, uno fra questi è il dolore del poeta simile ad un rovello avvilente, compulsivo”. Scrive di lei Maurizio di Biagio, giornalista: “In Carina Spurio anche l'amor - che move il sole e le altre stelle - fa rima con cuor. Garcia Lorca nella mente e nell'anima, e umori, e braccia, e colli sfiorati, per mondi sensibili e dannatamente terrestri, viscerali. In poche parole "Syn e aisthànestai", per la poetessa "insieme e percepire", associazioni vaganti all'interno di un'unica immagine, completa di sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse, che in un rapporto di reciproche interferenze danno origine a un'immagine vividamente inedita.

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