La poesia di una donna.
"Oltre il recinto, fragole mature, oltre il recinto, potrei arrampicarmi, se ci provassi, lo so, le bacche sono deliziose!."
Quasi tutto il genere umano sa, quanto desiderio scatenano i frutti proibiti, anche solo l’immagine di fragole rosse oltre il recinto, descritte dalla Dickinson. Come Eva nel Paradiso, la Dickinson, cede e si arrende "scrivendo" della tentazione e del desiderio di possedere il frutto del piacere, come me, che nel 2005, cedo alle lusinghe di un editore teramano al quale consegno 35 poesie, lui stesso, intitolerà la raccolta di versi "Il sapore dell’estasi". Per strani motivi "Il sapore dell’estasi" non verrà stampato a Teramo. In provincia la percezione umana si fida di una logica solida, di prove che la strutturino e di uno scontato rassicurante. Per fortuna esiste una strana forza che vuole difendere le opere della vita anche quando non sembrano essere meritevoli e il silenzio le travolge. E c’è un’altrettanta forza nel potere della comunicazione a cui, una forma, o un verso imperfetto non fanno difetto. "Il sapore dell’estasi" nasce in Sicilia come se alcuni eventi, non volessero dipendere dalle formule, e una piccola poesia di una fanciulla che dialoga con la "Mezzaluna fertile", in un paese sperduto, possa vincere, attraverso una visione romanzata dal cuore. "Il sapore dell’estasi" prima edizione, registra il tutto esaurito in termini di copie vendute. Nella fase del poi, si cerca un perché, si ha bisogno dello scopo, del "disegno". Si inizia ad illuminare le parti crepuscolari della psiche, in cui risiedono le doppie facce della personalità. Si cerca di capire quanto l’autrice sia camuffata nei suoi versi, e quanto di autobiografico nascondano. E piccole comunità celebrano il luogo comune! Io stessa, credo che nell’anima del poeta passeggi uno strano personaggio, una curiosa figura che somiglia alla sua ombra. Il lato numero due della personalità se vogliamo citare Jung, o il Daimon di Socrate e così il poeta "sente", "avverte", "si chiede" e "non sa". Il poeta ha percezioni amplificate. Può essere tutti o nessuno. Specialmente quando il giorno è finito e la luce fugge nell’incavo della grande montagna. Si assenta al crepuscolo nel momento in cui realizza che ha dato, avuto, capito. Ci sono dolori che restano ignoti al mondo, uno fra questi è il dolore del poeta, quel rovello avvilente, compulsivo che nasce dalla spinta a comporre. Nel 2006, dopo aver partecipato alla fiera dei libri antichi a Bologna, decido di ristampare "Il sapore dell’estasi" in edizione aggiornata, verrà presentato all’Auditorium S’ Carlo il 23 giugno 2006. In ogni esperienza tendo a rivolgere le mie speranze al lettore sveglio, a chi, comprenda all’istante che sotto l’antico tema dell’amore, c’è altro. Una donna che si evolve in un’era che -rilegittima- il suo essere un tempo considerato inferiore. Una donna che lavora, tenace, inquieta, protesa a conquistare una serenità esistenziale che sembra sfuggirle nel momento in cui l’afferra. Una donna innamorata e che per amore riconosce bisogni ed errori. I miei versi spezzati sono vigorosi e laceranti allo stesso tempo e come struggenti note nere, arrivano a vibrare dentro gli sfaccettati abissi dell’anima. Descrivo l’amore con la stessa ardente forza di Saffo e di Alceo ma nelle fugaci liriche, appaiono, come nelle istantanee, le donne del nostro tempo. Donne che parlano, sperano, celano, si confessano. Donne che lasciano trapelare il dolore di un amore non condiviso e lottano contro le avversità del destino, cercano di anticiparlo, donne abbarbicate come ostriche allo scoglio al concetto di "anime gemelle" quando l’amore si veste di clandestinità, e si stringono ancora di più quando condividono un segreto. Sempre nel 2006, partecipo al concorso organizzato dai Missionari dei Sacri Cuori a Napoli e realizzo i versi di copertina dell’antologia poetica, mi classifico a numerosi concorsi nazionali ed internazionali tra i quali, il Concorso Nazionale in metrica Dante Alighieri a Padova mentre contemporaneamente mi occupo della terza raccolta di versi dal titolo "Lacca di garanza" che celebra il risveglio dei sensi in uno dei cinque: la vista."Lacca di garanza" è stato pubblicato a Roma (Giugno 2007) dalla casa editrice "Il filo" dopo un’accurata selezione di autori emergenti e verrà presentato a Roma e a Teramo (sempre all’Auditorium S’ Carlo). La casa editrice romana che ha come Presidente Onorario la poetessa milanese Alda Merini, miscela stili e proposte originali ed è riuscita a conquistare, nonostante la crisi del mercato editoriale italiano, importanti consensi. Nel testo è presente una dedica della giornalista Monica Maggi, giornalista per Il Messaggero, L’Espresso, Grazia e per altre riviste nazionali. La scrittrice è anche docente universitaria alla Facoltà di Scienze Politiche, Roma Tre.
La mia bibliografia comprende 3 libri di versi e 16 antologie poetiche. Tutti i testi sono stati depositati alla Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico, in Via Delfico a Teramo. In un’autobiografia si può leggere come la vita agisce in maniera anomala rispetto alle credenze e noi diventiamo: "ciò che non potrebbe essere altrimenti".
Vivo a Teramo. Continuo a diffondere le mie poesie per tutta la penisola italiana (non escludendo l’estero) e ad agire secondo la mia volontà, senza ascoltare consigli saggi e illuminati e continuando a rischiare per ciò in cui credo.
Carina Spurio
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