di Carina Spurio.
Goethe, il più grande poeta tedesco, così affermò: "Natura e arte sembrano fuggirsi, e si ritrovano prima che s'immagini. Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza l'apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate." L'artista non parla di sé ma per noi, attraverso un mondo atemporale fatto di forme, colori e simboli. Racconta la propria essenza attraverso l'arte, sovvertendo le regole, cambiando i supporti, usando "altre" forme, fino a lasciare esplodere le immagini in una via d'uscita tutta personale, rendendo visibile il bello e la propria creazione. Tra gli artisti, a Secondigliano, incontro Rita Ragni, all' VIIIa Edizione del Premio di Poesia "Beato Gaetano Errico" mentre decora il suo spazio dedicato "all'Arte e Preghiera" con pazienza e dedizione. L'intrigo che rappresenterà lo spazio, dall'apparenza ignoto, seduce già dall'iniziale gioco di costruzione, l'atto, contiene qualcosa di misterioso fino alla realizzazione finale nell' unione di reperti che delineano la figura. Rita Ragni, pittrice, ceramista e fine ricercatrice di contrasti di colore è un’ artista dalla fantasia incredibile. Non si può restare indifferenti di fronte alla sua "creazione" mentre ri-unisce oggetti di semplice natura dal "caos apparente" e arriva -all'ordine composto ed alla ragionevolezza espressiva- a formare il simbolo dalle profonde radici nel cuore dell'uomo. La sequenza di "piccoli frammenti" di vasta gamma cromatica accostati con garbo è suggestiva, a tratti enigmatica, la cui spiegazione si trova nel profondo della coscienza dell'artista che comunica il silenzio divino attraverso una personalissima disposizione degli stessi. Candido, l'allestimento caratterizzato da: vetro, pietra, marmo, legno di oggetti posti in ordinata distanza tra loro e che già rappresentano tutte le possibilità di figure e di pensiero. Ogni oggetto, dal più piccolo al più grande, esprime la sua forza, il suo temperamento e la sua immagine interiore della fede. "Forme di natura" assemblate in modo ardito concludono una forma di Croce in cui è racchiusa tutta l'anima dell'artista che in questo caso, non si limita a comunicare il punto di vista spirituale, ma trasmette lo spirito già maturato. Rita Ragni comunica un processo spirituale di ascesa verso l'alto, verso la bellezza della preghiera, unendo, oggetti che rendono completa l'intenzione decorativa nella composizione finale di una forma sacra in cui la fantasia si intreccia con la natura nel segno della Croce. L'originalità dell'arte di Rita Ragni, consiste, nell'aver superato lo schema artigianale arrivando a comporre una forma di sagace strategia in cui il risultato visivo è imbevuto di grande significato. Un esperimento creativo e una miriade di oggetti formano "la Croce ", simbolo di rilievo preponderante nell’iconografia del Cristianesimo. L 'incisione del sacro segno si trova nelle catacombe, fino alle più altre raffigurazioni della crocifissione di Gesù nell'arte sacra delle opere pregiate di tutti i secoli e dischiude un universo di riflessioni e interrogativi. Arte e saggezza. Arte e conforto dell'anima nell’incrocio di assi che richiamano la comunicazione tra terra e cielo nella sua verticalità e Gesù che abbraccia il mondo nel suo senso orizzontale. L'abbraccio del figlio di Dio all'umanità, segno di Redenzione di cui si è fatto strumento, facendosi uomo. Ma in che modo Rita Ragni si proietta al futuro? E’ reduce dalla IVa rassegna "L'arte è Preghiera" dedicata a San Benedetto: Ora et Labora,mostra d'arte che ha avuto il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Vico Equense (Na) dal 7 al 20 Agosto 2006, rassegna presentata con successo in diverse città italiane. L'iniziativa, ideata e organizzata dalla stessa Rita Ragni, ha raccolto in una collettiva le opere di 20 autori, gli artisti si sono espressi in varie forme linguistiche, amalgamando linee e decorando i cromatismi, giocando con le figure dal significato astratto e simbolico. Ha fondato il "Gruppo 3", un progetto creativo formato da Sebastiano Iardino e Davide Maria del Vaglio. Il "Gruppo 3" nasce dall'esigenza di un confronto, dalla stima e dall'affetto che intercorrono tra gli stessi partecipanti. La meta del gruppo è "crescere insieme", convergere in un unico punto attraverso l'opera creativa. <<>> spiega Sebastiano Iardino, mentre la collaborazione di Davide del Vaglio si limiterà a quella di supporto nella definizione dei concetti guida della composizione. Si vive insieme per condividere, per stare meglio, ancor di più, se ogni singolo individuo riuscirà a far star bene "l'altro". L'Arte creativa è un modo per comunicare la nostra essenza racchiusa in un altro punto si vista : conclude splendidamente Rita Ragni.